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Fetish
2006-10-30

Mia Suocera - My Mother-in-Law Ch. 01by nevada ©
L'influenza mi aveva bloccato a letto per diversi giorni, e così su consiglio del dottore decisi di stare a casa a riposare.
Mia moglie Anna rincuorandomi disse "Non ti preoccupare vado io in negozio, e poi per qualsiasi cosa che tu avessi bisogno c'è sempre mia madre".
La nostra casa è una villetta bifamiliare composta da due appartamenti adiacenti, uno è il nostro e l'altro di mia suocera.
Mia suocera era divorziata da diversi anni e nonostante i suoi 57 anni è una donna ancora attraente e sexy, e nei miei confronti lei ha sempre avuto un occhio di riguardo, premurosa e disponibile.
In questi giorni di malattia, tutte le mattine prima che io mi svegliassi, veniva a casa nostra e mi preparava la colazione.
Quella mattina in preda ad un sogno erotico mi svegliai con il cazzo completamente duro e, convinto che mia suocera se ne fosse già andata, cominciai a masturbarmi.
Era passato un po' di tempo dalla mia ultima sega e quindi decisi di prendermela con calma e di godermi quei momenti di felicità. Lentamente la mano scorreva su e giù sul mio cazzo, stringeva la cappella e poi scivolava giù fino in fondo.
Improvvisamente in un momento di lucidità aprii gli occhi e vidi mia suocera sulla porta della camera che mi stava osservando.
Preso dal panico e dalla vergogna tirai subito su il lenzuolo coprendomi. Dentro di me pensavo alla figuraccia che avevo fatto, e poi pensai immediatamente che la sera stessa lo avrebbe anche raccontato ad Anna.
Sandra, così si chiama mia suocera, per nulla scandalizzata si avvicinò al letto e con fare dolce mi sussurrò - "Sei ancora debole per queste cose, lascia fare a me" - allungò la sua mano sotto il lenzuolo e cominciò ad accarezzarlo.
Rimasi senza parole: guardavo mia suocera negli occhi, mentre sentivo la sua mano scivolare su e giù sul mio cazzo.
Stringeva forte la cappella e poi giù di colpo facendomi sobbalzare nel letto.
Disse di spostarmi un po' in la, e così lei si sedette sul letto in modo tale che io potessi sbirciare tra le sue gambe.

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Infatti intravedevo tra le sue cosce uno slip nero ricamato.
Sollevò il lenzuolo, s'inclinò in avanti e cominciò a leccarmi e a succhiarmi la cappella. Mi leccava dappertutto, e spalancando la sua bocca ingoiò il mio cazzo fino in fondo.
Sentivo la sua lingua muoversi intorno al mio cazzo, per poi passare a succhiarmi le palle facendomi gemere dal piacere: era il pompino più godurioso della mia via.
Alzò lo sguardo verso di me e disse - "Ti piace come ti succhio il cazzo?" - e io tra un mugolio e l'altro le dissi si, e lei aggiunse -". . . . il bello devo ancora arrivare!".
Non capii subito a cosa alludesse, ma dopo alcuni secondi compresi tutto: si mise il dito medio in bocca insalivandolo tutto e poi con dolcezza andò a cercare il mio ano, fece colare un po' di saliva tra le mie natiche e mi penetrò con il suo dito.
Lanciai un grido, non comprendendo subito se faceva male o mi procurava piacere.
Sandra non curante del mio urlo continuò a spomparmi con più forza e, quando lei mi penetrò con due dita, io non resistetti più e le sborrai completamente in bocca.
Lei continuava a succhiare tutta la mia sborra calda fino al punto di avere la bocca talmente piena che le colava lo sperma dai lati della labbra.
Godevo come un matto, mia suocera era una grandissima spompinatrice.
Poi lei si alzò e venne vicino alla mia bocca, appoggiò le sue labbra sulle mie e con la sua lingua aprì le mie labbra facendomi colare tutta la sborra nella mia bocca.

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   Fu un bacio appassionato. Le nostre lingue erano tutte imbrattate di sborra calda.
Era la prima volta che assaggiavo la mia sborra. Non era disgustosa come immaginavo, era dolciastra, calda e un po' densa.
Sandra poi si alzò e uscendo disse - "Ci vediamo per pranzo, a dopo!".
Ero completamente ubriaco per quello che mia suocera mi aveva fatto, e si che la consideravo un po' troia, ma non mi sarei mai aspettato un pompino da lei. E che pompino!!!!!!.
Per tutta la mattina non facevo altro che pensare a lei e alle sue labbra, e il solo pensiero mi faceva ritornare duro il mio cazzo.
Era circa mezzogiorno quando suonò il campanello della porta. Andai ad aprire e vidi Sandra vestita con un completo grigio, gonna aderente che le arrivava fino al ginocchio e una camicetta leggermente sbottonata che stringeva le sue tette, un paio di collant nere e un paio di tacchi a spillo. Era veramente sexy.
"Allora non mi fai entrare?" - sussurrò Sandra.
Ed io balbettando qualcosa e, staccando gli occhi dalle sue tette, le dissi - "Certamente, avanti entra pure. " - e nel contempo cercavo di capire se quello che era successo la mattina fosse stato un episodio occasionale oppure no.
Mentre entrava in casa la osservavo da dietro, il suo culo maestoso ondeggiava da una parte all'altra e lei sapeva benissimo che lo stavo guardando libidinosamente.

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Sandra si girò improvvisamente e disse - "Se vuoi sfondare il mio culetto, caro, dovrai sottostare alle mie richieste".
Per un attimo il mio viso diventò subito tutto rosso dalla vergogna, mi colse totalmente impreparato proprio come un giovane verginello.
Sandra mi stupiva sempre più.
Riprendendomi immediatamente dallo stupore risposi - "Guarda che per quel tuo bel culo, io farei qualsiasi cosa. "
"Attento a fare promesse mio caro Luca. . . . . " - ". . . poi le devi anche mantenere. . .

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  . . . . ".
Si avvicinò a me, mise la sua mano tra le mie cosce e iniziò a palpare il mio cazzo che stava già dando segni di impazienza.
"Allora sbrigati, ti aspetto a casa mia fra cinque minuti, e fai presto"- e uscì senza aggiungere altro.
Indossai frettolosamente una maglietta e un paio di pantaloncini e andai subito da lei.
La sua porta di casa era "stranamente" accostata, entrai chiamandola e Sandra rispose che era in camera e di raggiungerla.
Appena spalancai la porta della camera vidi Sandra al centro della stanza, indossava un completino nero di pizzo ricamato con reggicalze e calze nere.
Non indossava gli slip, e così potevo già ammirare la sua bella figa completamente rasata: il mio unico desiderio era quello di scoparla e di incularla.
Mi spogliò velocemente e disse - "Sdraiati sul letto a pancia in giù" - ed io obbedii immediatamente.
Cominciò a leccarmi i piedi, poi lentamente iniziò a salire verso l'alto facendomi allargare le gambe.
Si sdraiò tra le mie gambe, afferra il mio cazzo e lo bacia profondamente.
Poi con le mani mi spalancò le natiche, con la lingua iniziò a giocare con il mio ano leccandolo dolcemente e sfiorandolo tutto intorno mentre le sue mani mi massaggiava le palle.

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   Ad un certo punto sentii la sua lingua tutta dentro il mio ano, stavo impazzendo dal piacere. Di sicuro Sandra sapeva benissimo come far impazzire un uomo.
Io inarcavo il mio culo verso di lei offrendomi alle sue particolari attenzioni.
Poi con voce vellutata disse – "Ho delle sorprese per te, però devi fare ciò che ti dico così sarà più bello ed eccitante".
Prese da un cassetto un foulard di seta nera, due lacci lunghi e disse - "Mettiti in ginocchio sul pavimento qui davanti al letto. . . . . , appoggiati sopra e distendi le braccia in avanti. "
Ero talmente eccitato e confuso che obbedii immediatamente.
Per prima cosa mi bendò gli occhi, poi mi prese un polso alla volta fissandogli saldamente il laccio tutto intorno e legò i lacci alla testiera del letto, uno da una parte e l'altro dall'altra.
Confesso che in quella posizione mi sentivo un po' ridicolo ed imbarazzato, ma rimasi lì fermo e in attesa come mi aveva ordinato: intanto nella mia mente scorrevano velocemente i pensieri e i desideri più perversi.
Finalmente lei si avvicinò e cominciò ad accarezzarmi dolcemente tra le natiche, faceva scorrere le dita su e giù soffermandosi sul mio ano.
Improvvisamente sentii un liquido fresco colare tra le natiche, mentre le sue dita iniziavano a spalmare quel liquido sul mio ano massaggiandolo freneticamente.

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"Luca devi rilassarti, lasciami fare e vedrai come godremo insieme" – e mentre io la imploravo di scoparmi lei mi penetrò brutalmente l'ano con due dita.
Lanciai un gridolino di dolore, ma lei continuò a penetrarmi. Cercavo di dimenarmi ma lei mi ordinò di stare fermo.
Si allontanò ancora una volta per qualche minuto, la sentivo indaffarata a fare qualcosa: ma cosa???????
Ritornò di nuovo vicino a me, s'inginocchiò e aggiunse dell'altro liquido fresco sul mio ano.
Sandra non diceva assolutamente nulla, ed io ascoltavo il suo respiro diventare sempre più eccitato.
Con le sue mani mi allargò decisione le natiche e solo in quel preciso momento capii che cosa voleva fare.
Sentii all'improvviso una strana e grossa pressione sul mio ano, qualcosa di grosso e duro cercava di entrare nel mio culo vergine.
Cercavo di resistere a quell'intrusione stringendo le natiche e le dissi un po' terrorizzato -"Sandra cosa vuoi fare?
A quel punto Sandra mi tolse la benda e m'invitò a guardarla
"Ohhhhhhhhhh mio Dioooooooooo. " esclamai ancora più terrorizzato.
Sandra indossava uno strapon con un cazzo nero, e solo quando si avvicinò alla mia faccia compresi quanto fosse grosso e lungo.
Ripresomi dallo sbigottimento lo osservai con più attenzione mentre Sandra lo sventolava davanti ai miei occhi: quel grosso cazzo nero era lungo almeno 10" e largo 4 - 5". La sua mano non riusciva nemmeno ad avvolgerlo tutto da quanto era grosso.
"Ascoltami Sandra cosa vuoi fare?" – le dissi di nuovo - ". . .

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  . . non vorrai mica farlo? Senti dimentichiamo tutto, e facciamo finta che non sia successo niente. Cosa ne pensi?"
Lei con un sguardo ammiccante aggiunse: "E' troppo tardi ormai, mio caro Luca. Questo è il prezzo che devi pagare per quello che ti ho fatto stamattina, e poi non ti preoccupare vedrai che piacerà anche a te".
"Noooooooooo, ti prego farò tutto quello che vorrai, ma non mi fare questoooooooooooo!!!!!!!!!!!"
Non immaginavo che sarebbe finita così, ma ormai legato come un salame non potevo fare altro. E forse nel mio più profondo inconscio speravo in qualcosa del genere. Maaaaaa. . . . . .
"Ora rilassati e lasciami fare, ti farò godere come non mai, come una vera troia" – e così iniziò a spingere la grossa cappella contro il mio ano, dando dei piccoli colpetti lenti seguiti poi da una spinta più forte.
La mia resistenza era completamente inutile.

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   Sandra spingeva sempe più forte il suo grosso cazzo, e il mio ano lentamente cominciava a dilatarsi tra un crampo di dolore e l'altro.
"E' troppo grosso non entrerà maiiiiiiiiiiii. Mi stai facendo male, mi stai spaccando il culooooooooo!!!1 Dio che maleeeee. "
Il mio ano cedeva sempre di più, lasciando il posto ad un doloro sempre bruciante.
Ogni tanto Sandra lo tirava indietro, aspettava che i miei muscoli dell'ano si rilassassero e riprendeva con la penetrazione.
Per un'attimo ho avuto un flash dove immaginavo cosa sarebbe successo se improvvisamente la mia adorata mogliettina, nonchè la sua figlia prediletta, fosse rientrata a casa dal lavoro prima del solito, e ci avessi trovati così con sua madre che mi stava inculando con un grosso cazzo finto. Lasciamo stare meglio non pensarci.
Non feci in tempo a riprendermi dal quel pensiero che immediatamente lanciai un grido: "Ahhhhhhhhhhhh, ohhhhhh. . . . . . cazzzzzzzooooooo. .

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  . . . è dentroooooooo!!!!!!!!!!!!.
Sandra diede una spinta più forte e decisa dell'altre che mi penetrò con tutta la sua cappella.
"Cazzooooo come bruciaaaaaa, non riesco più a muovermiiii!!!!!
"Siiiiiiiiiiii così, ora si che te lo sbatto tutto dentro. Sei la mia puttana e ti scopo fino in fondooooooooooooooo, così finalmente ti rompo il culo" - disse Sandra.
E senza altri indugi affondò tutto il suo cazzo dentro di me.
Solo in quel momento compresi quanto fosse veramente lungo e grosso il suo cazzo.
Il dolore lentamente stava passando e devo dire che cominciavo a provare uno strano ed insolito piacere.
Finalmente Sandra lo spinse tutto dentro fino in fondo, così le sue palle sbattevano contro le mie. Praticamente ero impalato fino allo stomaco e Sandra per rendere ancora più eccitante la penetrazione urlando mi pizzicava e schiaffeggiava le natiche.
Il mio ano era talmente spalancato e dilatato che non riuscivo nemmeno più a contrarre i muscoli.
"Allora ti piace o no. .

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  . . - gridava Sandra - . . . . ti piace essere inculato da tua suocera???????"
Sandra ormai aveva perso tutti i suoi freni inibitori e continuava a dirmi frasi oscene. Stentavo quasi a riconoscerla.
"Sei un vero maiale, Luca. . . . . , lo sapevo che ti sarebbe piaciuto. Porcooooo.

 

   Godi, prendilo tutto dentroooooooo" - e così dicendo continuò a sbatterlo dentro e fuori sempre più forte e veloce.
Poi si alza da terra e mi penetra nuovamente, appoggiandosi sulla mia schiena.
"Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Sandra continua così, non ti fermare ti pregoooooooooo. Fammi godere e sarò il tuo ohhhhhhhhhhh, si chiedimi tutto quello che vuoi" - continuavo a ripeterle.
I suoi colpi diventavano sempre più frequenti, proprio come il suo respiro.
Ad un certo punto sentii un brivido intenso attraversare il mio ano e raggiungere il mio cazzo e improvvisamente iniziai a sborrare contro il letto.
"Ahhhhhhhhhhhhhh, vengoooooooooooooo, sborroooooooooooo. Non ti fermare continua a spaccarmi il culooooooo ti prego!!!".
Mentre il mio cazzo rimbalzava da una parte all'altra sotto i colpi di Sandra, gli schizzi di sborra finivano anche sulla mia pancia e tra le mie cosce.
Anche Sandra sta godendo, i suoi respiri erano sempre più rapidi - "Lucaaaaaaaaaaaa sto godendo anch'iooooooo, si dai vieni che godiamo insiemeeeeee!!!!!!".
Dopo alcuni istanti di assoluto silenzio, Sandra lentamente diminuisce la sua forsennata inculata fino a lasciarmi esausto sul letto.
A quel punto mi scioglie i polsi e si siede al mio fianco.
Sono tutto indolenzito, mi fanno male le ginocchia, la schiena, le braccia e soprattutto il mio culetto che lentamente comincia a riprendere la sua forma iniziale.
Sandra mi guarda dolcemente: con una mano inizia ad accarezzare il mio cazzo pulendolo dalla sborra, e con l'altra mi pulisce tutta la pancia. Poi senza indugi si lecca le dita succhiando ed ingoiando tutta la mia sborra.

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"Visto che come inizio non c'è male, Luca. Vero? - mi dice sorridendo - Pensa che abbiamo ancora tutto il pomeriggio davanti a noi per divertirci".
"Sandra sei stata fantastica, non avrei mai immaginato di fare tutto questo con te".
"Aspetta a dire questo, ho in serbo altre sorprese per te, vedrai che belle. . . . . " - poi si alza e lentamente si sfila lo strapon.
Ancora una volta mia suocera riesce a sorprendermi: dentro la mutandina dello strapon c'erano due cazzi, uno le penetrava la figa rasata e l'altro il suo bel culetto. Che gran mignotta mia suocera!!!
.